Un’area forestale estesa su una superficie di circa 16 ettari, fortemente caratterizzata da numerose piccole aree umide permanenti o stagionali che ne condizionano i popolamenti vegetali e faunistici. Sviluppato ai piedi della scarpata principale del terrazzo fluviale della Valle del Ticino, è quasi completamente perimetrato da un complesso sistema di rogge e collocato in prossimità del Sito di Importanza Comunitaria “San Massimo”.
L’area è stata acquistata nel 2007 dal Parco del Ticino – grazie ad una donazione dell’Università di Pavia – in memoria dello zoologo Francesco Barbieri, concretamente impegnato in prima persona per la tutela della Valle del Ticino e del sistema di riserve della provincia di Pavia e prematuramente scomparso nell’estate 2001. È importante perché è un raro frammento delle foreste della Valle del Ticino, la più grande foresta di pianura italiana, esterno al settore golenale. Ospita porzioni interessanti di boschi dominati dall’Ontano nero che un tempo si estendevano al piede del terrazzo fluviale. Qui sono presenti numerose specie animali legate ad ambienti forestali o alle numerose piccole aree umide temporanee o – ancora – all’interessantissimo sistema di rogge e canali che attraversano il bosco e le aree circostanti.
La notevole vicinanza agli abitati dislocati appena sopra il margine del terrazzo fluviale fanno di Bosco Barbieri una straordinaria opportunità per coinvolgere le comunità locali nella custodia del proprio territorio.