Cosa Vedere
Cosa Vedere nel Comune di Gropello Cairoli
Tra gli edifici sacri spicca la seicentesca Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, più volte modificata e oggi caratterizzata da una facciata in cotto dell’inizio del Novecento, dotata di porticato con tre aperture frontali e, sopra il loggiato superiore, di una statua equestre di San Giorgio fiancheggiata dai santi Pietro e Paolo. Al suo interno sono conservate sei sculture lignee policrome (Compianto sul Cristo morto) del XVI secolo.
All’altra estremità dell’abitato, verso sud-est lungo la via principale, si trova la Chiesa di San Rocco, innalzata nel 1634. Al suo interno – che presenta una sola navata – spicca una tela rappresentante Sant’Agata, Santa Lucia e Sant’Apollonia. L’organo è opera del capostipite dei costruttori pavesi Lingiardi, Giovan Battista: presenta 19 registri e 801 canne. Datato 1824 è racchiuso in una splendida cassa barocca. Verso nord, in prossimità di Cielo Alto, è presente il Chiesuolo della Madonna del Buon Consiglio, del 1714. Costruito probabilmente sui resti di una precedente edicola del XV secolo, sembra facesse parte del complesso del Castello, essendo collocato proprio in prossimità del portone del Parco della Piacevolezza, da cui il vecchio nome “Cappella della Piacevolezza” o “Cappella di Corte”. Del Castello trecentesco – costruito sulla base di una rocca più antica, in seguito risistemato dai Visconti e poi rimaneggiato in più occasioni – rimangono due corpi uniti ad angolo retto ed una torre angolare caratterizzata da una grande monofora ogivale a da modanature di cotto, tipicamente viscontee.
Pregevole, infine, l’edificio civile dell’ottocentesca Villa Cairoli, sorta sul sedime delle ali perdute del castello, a cui l’edificio è addossato. Nel Sepolcreto – monumento nazionale dal 1890 e in origine chiesa del castello dedicata ai Santi Carlo e Gerolamo – riposano i resti mortali dei Cairoli.
Un’area forestale estesa su una superficie di circa 16 ettari, fortemente caratterizzata da numerose piccole aree umide permanenti o stagionali che ne condizionano i popolamenti vegetali e faunistici. Sviluppato ai piedi della scarpata principale del terrazzo fluviale della Valle del Ticino, è quasi completamente perimetrato da un complesso sistema di rogge e collocato in prossimità del Sito di Importanza Comunitaria “San Massimo”.
La Riserva San Massimo è caratterizzata dalla presenza delle ultime importanti estensioni di boschi igrofili di Ontano nero (alneta) della Pianura Padana. Essa è anche un’importante azienda agricola che produce mais e riso.
Il paesaggio de La Via dei Cairoli è un ricco mosaico di foreste di pianura alternate ad aree agricole dominate dal riso, il prodotto locale tipico e certificato.